Giordania on the road: Tra Antiche Meraviglie e Deserti Senza Tempo


Un itinerario di 11 giorni tra Petra, Wadi Rum e il Mar Morto. Tutti i consigli (e qualche avventura) per organizzare il viaggio
La Giordania, piccola gemma nel cuore del Medio Oriente, è una destinazione capace di affascinare ogni viaggiatore.
Oltre alla ricchezza del suo patrimonio naturale e culturale, sorprende per la sensazione di sicurezza che trasmette e per la straordinaria ospitalità del suo popolo.
Il modo migliore per scoprirla è senza dubbio un viaggio on the road: muoversi in autonomia permette di assaporare ogni tappa con i propri ritmi, di raggiungere luoghi meno battuti e di vivere appieno l’autenticità di questo Paese.
Undici giorni on the road per esplorare uno dei paesi più affascinanti del Medio Oriente, un viaggio che è stato un susseguirsi di emozioni, dai templi romani di Jerash alle acque ipersaline del Mar Morto.
Giorno 1 – Mercoledì 24 aprile - Volo – Trasferimento ad Amman – Sistemazione in hotel
Siamo arrivati ad Amman verso le 20:30 (fuso orario 1 h avanti), la compagnia aerea giordana "Royal Jordanian" si è rivelata essere sopra le aspettative e sia il controllo passaporti che il rilascio del Visto (gratuito con il Jordan Pass altrimenti al costo di 40 dinari) è avvenuto in tempi rapidi.
All'uscita, ci aspetta la nostra compagna di avventure per i prossimi giorni: una Nissan SUV un po' annata, prenotata con Dollar (300€ per 10 giorni), non di certo un’auto dalle alte prestazioni, ma l'importante è che non ci abbia abbandonato per strada.
Sempre all’aeroporto abbiamo acquistato una scheda telefonica della compagnia Orange a 15 dinari che ci ha assicurato la connessione a internet per tutto il viaggio, soprattutto per l’utilizzo di Google Map in occasione dei vari spostamenti.
La notte ci accoglie nel cuore pulsante della città: il Khan Khediwe Hotel. Posizione strategica, voto 9. Camera pulita e comoda, ma la colazione... beh, quella è un'altra storia. La posizione è stata perfetta, a pochi passi dalla Cittadella, dal centro storico e dalla Rainbow Street, il souk ci avvolge subito con i suoi profumi e le sue voci, un assaggio immediato e autentico dell'anima giordana.
Giorno 2 – Giovedì 25 aprile - Visita di Amman
Abbiamo iniziato la giornata facendo colazione nel centro, a pochi passi dal nostro hotel, che si affaccia direttamente sull’ingresso del Souk dei fruttivendoli. Appena usciti, ci siamo trovati subito immersi nel caos vivace della città: colori, profumi e voci che animano le vie della Downtown.
La nostra prima tappa è stata un bar storico, l’Al-Amir Mohammed, dove però abbiamo subito scoperto che il concetto di “colazione al bar” ad Amman non coincide affatto con le nostre aspettative italiane: qualità modesta e prezzi ben più alti (un cappuccino oltre i 3 dinari). Un’esperienza utile, però, per orientare le scelte culinarie dei giorni successivi.
Affamati, e ormai a digiuno dal pranzo del giorno precedente, abbiamo deciso di provare un locale più autentico: l’Hashem Restaurant, un punto di riferimento tanto per i turisti quanto per i giordani. Con pochi dinari abbiamo assaggiato alcuni piatti simbolo della cucina locale:
hummus (crema di ceci, tahina, olio d’oliva, aglio e limone)
falafel (polpettine fritte di ceci macinati)
Un pasto semplice ma gustosissimo, che diventerà una costante del nostro viaggio.
Carichi di energia, ci siamo diretti verso l’Anfiteatro Romano, per poi salire alla Cittadella di Amman (Jabal al-Qal’a), situata su uno dei colli della città. Da lassù si gode di una vista magnifica sull’intera capitale. All’interno del sito archeologico si possono visitare le maestose colonne del Tempio di Ercole, il Palazzo Omayyade e la Basilica bizantina.
Dopo la visita, siamo rientrati in hotel verso le 14:00 per una doccia e un po’ di relax, prima di dedicarci al pomeriggio.
Questa volta la meta è stata la Rainbow Street, raggiungibile con una breve salita che separa la Downtown dalla parte più moderna della città. Basta percorrere poche centinaia di metri per ritrovarsi in un ambiente completamente diverso: lontano dal traffico caotico e dalle voci incessanti dei mercanti del souk. Qui i locali e le boutique ricordano molto più lo stile europeo, anche se lungo una traversa si trova il Souk Jara, un mercato di artigianato e antiquariato purtroppo aperto solo nei mesi estivi.
Abbiamo trascorso un pomeriggio piacevole e rilassante: prima una birra locale sulla terrazza del bar La Calle, e poi una cena al Sufra Restaurant, che offre tavoli sia all’aperto che al chiuso e piatti tipici a prezzi contenuti. Una conclusione perfetta per il nostro secondo giorno ad Amman.
Giorno 3 – Venerdì 26 aprile - Moschea dedicata a Re Abdullah e Jerash
La giornata inizia con la visita della Moschea Blu, dedicata a Re Abdullah, situata nel nuovo quartiere di Abdali Boulevard, a pochi passi dal più grande centro commerciale di Amman.
Partiamo in auto dall’hotel (circa 4 km) e facciamo colazione in un locale vicino al centro commerciale, prima di proseguire a piedi fino alla moschea. L’edificio colpisce per la sua imponenza e per i dettagli architettonici raffinati, che mescolano tradizione e modernità.
Successivamente ci dirigiamo verso Jerash, distante circa 55 km dall’hotel, definita spesso la “Pompei della Giordania”. Il sito archeologico si rivela davvero emozionante: le immense rovine romane offrono uno spettacolo di architetture e colonne perfettamente conservate, mentre le chiese bizantine mostrano la grandezza di questa antica città giordana. Camminare tra le strade lastricate e gli archi monumentali regala la sensazione di fare un salto indietro nel tempo, immersi nella storia millenaria del paese.
La visita del sito occupa quasi tutta la giornata. Al termine, ci fermiamo a pranzo nel ristorante a buffet situato all’ingresso del parco archeologico: con 8 dinari a testa siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla varietà e dalla qualità dei piatti offerti, un’esperienza semplice ma autentica.
Giorno 4 – Sabato 27 aprile - Da Amman a Petra con tappe intermedie
La mattina iniziamo con una colazione in hotel, che si rivela purtroppo deludente, e ci prepariamo per il trasferimento verso Petra. La giornata sarà ricca di soste interessanti lungo il percorso, prima del nostro arrivo nella famosa città nabatea.
1ª tappa – Battesimo di Betania (54 km)
Il primo stop è il luogo in cui, secondo il Vangelo, Giovanni Battista incontrò e battezzò Gesù, situato sulle sponde del Giordano, al confine con Israele. Dall’altra parte del fiume si trova un sito israeliano dedicato allo stesso evento.
La visita dura più del previsto: arriviamo verso le 11:30, ma l’escursione guidata inizia solo alle 12:00 e si conclude verso le 13:30.
2ª tappa – Monte Nebo (36 km)
Proseguiamo verso il Monte Nebo, il luogo da cui Dio mostrò a Mosè la Terra Promessa destinata al popolo ebraico in fuga dall’Egitto. La visita dura circa 30 minuti, ma la vista sulle terre lungo le sponde del Giordano è davvero suggestiva.
3ª tappa – Diga Wadi Mujib (60 km / 1h10)
Il percorso verso sud ci offre diverse alternative:
Dead Sea Road (63), a ovest, costeggia il Mar Morto, scorrevole e panoramica.
Desert Highway (15), a est, la strada più veloce attraverso il deserto.
Kings Way (35), centrale, panoramica ma impegnativa, con numerosi dossi nei villaggi e tempi di percorrenza più lunghi.
Nonostante il pomeriggio avanzato, decidiamo di percorrere la Kings Way. Le recensioni lette online ci avevano convinti del fascino della strada, e in parte non ci delude: la sosta alla Diga Wadi Mujib offre una vista mozzafiato sul canyon attraversato dal fiume che sfocia nel Mar Morto. Un luogo che promette esperienze ancora più suggestive come il Siq Trail lungo il canyon.
Il resto della strada, però, si rivela faticoso a causa dei continui dossi nei villaggi. Considerata l’ora tarda e la distanza dalla nostra meta finale, decidiamo di deviare poco prima di Karak verso la Desert Highway per recuperare tempo.
A poche decine di chilometri da Wadi Musa, abbandoniamo la superstrada e attraversiamo il deserto fino ad arrivare verso le 18:30 a Petra. Il nostro hotel, il Petra Moon Luxury Hotel (2 notti – 359 €, ★ voto 8), si trova a pochi passi dall’ingresso del sito archeologico.
Stanchi dal lungo viaggio, decidiamo di cenare in hotel: una cena a buffet semplice e modesta, ma sufficiente dopo una giornata intensa.
Giorno 5 – Domenica 28 aprile - Visita al sito archeologico di Petra
Oggi dedichiamo l’intera giornata alla scoperta di Petra, antica città nabatea. Un tempo abitata da un popolo di guerrieri e mercanti, i Nabatei, Petra era un importante nodo commerciale che collegava il sud della Penisola Arabica al Mediterraneo. Verso l’VIII secolo la città fu progressivamente abbandonata a causa della decadenza dei commerci e di catastrofi naturali, ma alcune cavità continuarono a ospitare famiglie beduine fino a tempi relativamente recenti. Il complesso archeologico fu rivelato al mondo occidentale dall’orientalista svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812.
Visitare Petra è come entrare in un mondo fantastico. Il percorso inizia attraversando un canyon dalle pareti maestose, che si innalzano verso il cielo sfumando in una tavolozza di colori che va dall’arancione al marrone, dal rosso ocra al giallo. All’improvviso appare il primo monumento scavato nella roccia, un colpo d’occhio che lascia senza fiato.
La passeggiata prosegue per oltre 10 km, permettendo di visitare numerosi siti all’interno del villaggio antico, tra tombe, templi e monumenti scolpiti nella roccia. Il percorso si arricchisce di salite lungo scale anch’esse ricavate nella roccia, fino a raggiungere il Monastero (Ad-Deir), uno dei punti più iconici e spettacolari di Petra, da cui si gode una vista panoramica straordinaria sul complesso archeologico sottostante.
Petra è davvero un’esperienza sensoriale e storica, che combina paesaggio, architettura e la magia di un tempo lontano in un unico percorso indimenticabile.
Giorno 6 – Lunedì 29 aprile - Destinazione deserto Wadi Rum
La mattina partiamo senza fretta verso il deserto del Wadi Rum, distante circa 110 km da Petra. L’alloggio scelto per le due notti è l’Harmony Luxury Camp (2 notti – 236 €, ★ voto 9), immerso nel cuore del deserto: un’esperienza unica, da vivere almeno una volta nella vita.
Arrivati lungo la strada principale, veniamo accolti dal proprietario della struttura, che ci accompagna fino alla nostra bolla nel deserto, mentre la nostra auto viene parcheggiata in una rimessa privata. Il panorama circostante è mozzafiato: un’infinità di sabbia rossa, rocce scolpite dal vento e silenzio totale, interrotto solo dal vento che accarezza le dune.
Il pomeriggio lo dedichiamo a pianificare le escursioni per il giorno successivo insieme al proprietario del campo e a una prima esplorazione dei dintorni immediati della struttura. La giornata si chiude con una cena tradizionale in un tendone, dove assaggiamo un piatto tipico a base di carne e verdure cotto sotto terra, un sapore autentico che ci immerge completamente nella cultura beduina del deserto.
Giorno 7 – Martedì 30 aprile - Wadi Rum: passeggiata sui cammelli e escursione in jeep
La giornata inizia molto presto: sveglia alle 5:30 per incontrare i cammelli a due passi dalla nostra bolla alle 5:50. Passeggiare in groppa al cammello nel silenzio del deserto alle prime luci dell’alba è un’esperienza di serenità assoluta. Dopo circa venti minuti ci fermiamo nel nulla del deserto per ammirare il sorgere del sole, uno spettacolo che rimane scolpito nella memoria.
La passeggiata dura circa 1,5 ore (20 € – ★ voto 10).
Al rientro nella tenda cerchiamo di riposare fino alla colazione delle 8:00. La notte precedente è stata difficile e, complice la stanchezza, ci addormentiamo immediatamente dopo il pasto, recuperando le energie necessarie per l’escursione pomeridiana.
Alle 13:00 partiamo per l’escursione in jeep 4x4 nel deserto del Wadi Rum, conosciuto anche come la Valle della Luna. Il paesaggio è unico: immense distese desertiche alternate a massicci rocciosi dalle forme più varie, levigati dal vento e dai colori cangianti che spaziano dall’arancione al giallo. Il deserto è ancora abitato da tribù beduine, impegnate principalmente nell’allevamento di cammelli e capre, che incontriamo lungo il percorso nei punti di ristoro.
Durante le circa 7 ore di escursione (80 € – ★ voto 10), ci spostiamo continuamente tra i vari siti più suggestivi del Wadi Rum. Una delle tappe che rimarrà nei nostri ricordi è il picnic preparato dalla mamma della nostra guida, con pollo e manzo arrosto accompagnati da verdure e spezie: senza dubbio il pasto più gustoso di tutto il viaggio.
La giornata si conclude con l’ultima tappa alle 18:30 per ammirare il tramonto sul deserto, un momento magico che chiude perfettamente questa esperienza. Rientriamo al nostro accampamento verso le 19:30, stanchi ma estremamente soddisfatti.
Giorno 8 – Mercoledì 1 maggio - Destinazione Mar Morto
Come ogni mattina, alle 8:00 bussano alla porta per la colazione. Poco dopo terminiamo di preparare i bagagli e verso le 9:30 partiamo alla volta del Mar Morto.
Per raggiungere la nostra destinazione, la strada passa vicino ad Aqaba, sul Mar Rosso. Decidiamo di fare una breve deviazione per entrare nel centro della città, prima di riprendere il percorso verso il Mar Morto.
Il Mar Morto è un lago salato le cui rive si trovano a circa 400 metri sotto il livello del mare, il punto più basso del pianeta sulla terraferma. Le sue acque ad alta salinità permettono di galleggiare facilmente, mentre il fango ricco di minerali è utilizzato nei centri benessere locali per trattamenti terapeutici e cosmetici. Il lago non ha emissari naturali; l’acqua può solo evaporare. Tra i principali immissari ci sono il fiume Giordano, il fiume Arnon (Wadi Mujib) e numerose sorgenti e piccoli ruscelli.
Arriviamo al resort nel primo pomeriggio: il Crowne Plaza Jordan Dead Sea Resort & Spa (2 notti – 440 €, ★ voto 10) è davvero spettacolare. Offre ogni comfort immaginabile, con una spiaggia privata dove abbiamo potuto fare il bagno e utilizzare i fanghi almeno una volta al giorno. Il resort è frequentato prevalentemente da giordani, e così abbiamo avuto l’opportunità di conoscere meglio questo popolo meraviglioso, soprattutto durante le colazioni e le cene a buffet, entrambe straordinarie.
Giorno 9 – Giovedì 2 maggio Escursione al Wadi Mujib e relax al Mar Morto
La mattina partiamo per il Wadi Mujib Siq Trail, situato a poco più di 20 km dal resort. L’escursione consiste nel percorrere controcorrente la gola di arenaria all’interno del canyon del fiume Wadi Mujib: un’esperienza emozionante e adrenalinica, che ci regala panorami mozzafiato e la sensazione di essere immersi in un ambiente selvaggio e incontaminato. (★ voto 10)
Nel pomeriggio torniamo al resort per un meritato relax. Ci aspetta un altro bagno nel Mar Morto con i fanghi, rigenerante e unico. All’ingresso troviamo però una lunga fila di auto, dovuta all’avvicinarsi del weekend musulmano (Venerdì e Sabato), ma ciò non intacca la bellezza dell’esperienza e la tranquillità di godersi il resort.
Giorno 10 – Venerdì 3 maggio - Rientro verso Amman
Avremmo voluto trascorrere la mattinata sulla spiaggia del Mar Morto, ma il vento forte ci ha costretto a rinunciare. Partiamo quindi verso il nostro hotel vicino ad Amman, situato a pochi chilometri dall’aeroporto.
Il pomeriggio lo dedichiamo a un’ultima passeggiata nella capitale, approfittando degli ultimi momenti in città per assaporare l’atmosfera di Amman e salutare questo paese straordinario che ci ha regalato emozioni uniche, paesaggi indimenticabili e una calorosa ospitalità.
Giorno 11 – Sabato 4 maggio - Volo di rientro: Amman – Roma – Cagliari
La mattina presto ci dirigiamo verso l’aeroporto di Amman, dove riconsegniamo l’auto a noleggio. Dopo le formalità, ci imbarchiamo sul volo di rientro con la Royal Jordanian, con scalo a Roma, per tornare infine a Cagliari.
È il momento dei saluti alla Giordania, un paese che ci ha conquistati con i suoi paesaggi spettacolari, la storia millenaria e la calorosa ospitalità della sua gente. Un viaggio indimenticabile che rimarrà a lungo nei nostri ricordi.











