Alla scoperta del Kgalagadi Transfrontier Park: Guida alla nostra esplorazione di 4 giorni
Il Kgalagadi Transfrontier Park è un parco unico nel suo genere: non appartiene a una sola nazione, ma è un'area protetta che si estende tra Sud Africa, Botswana e Namibia. La sua vastità caratterizza un ecosistema desertico dominato da dune di sabbia rossa e cieli dai colori unici che puoi ammirare solo in Africa.
Dalle recensioni che avevamo letto, ci aspettavamo un'esperienza molto spartana e avventurosa. Eravamo pronti a tutto. La sorpresa è stata scoprire che, sebbene il parco non sia una meta turistica internazionale massificata ed è frequentato principalmente da sudafricani, questo ne costituisce il suo punto di forza. È uno dei parchi più autentici, dove la presenza dell'uomo non ha minimamente alterato gli aspetti naturali del luogo. In compenso, gli alloggi, seppure essenziali, offrono tutti i servizi necessari per un soggiorno confortevole dopo una giornata di esplorazione.
Il nostro viaggio nel parco durerà tre notti, durante le quali esploreremo la sezione gestita dal Sud Africa. L'obiettivo è percorrere le piste sterrate principali per raggiungere i tre avamposti (o "gate") cruciali del parco, che segnano anche i confini internazionali.
Mezzo di trasporto: indispensabile un 4x4
Per visitare il parco è fortemente consigliabile noleggiare un fuoristrada, principalmente per due motivi: garantisce maggiore sicurezza nella percorrenza delle piste sterrate, spesso impegnative, e grazie all'altezza da terra offre una visuale dall'alto più ampia per l'avvistamento della fauna. Per la nostra esplorazione, ci siamo affidati a Europcar: da Upington abbiamo noleggiato una Toyota Hilux che si è rivelata comodissima e perfetta per le esigenze del viaggio.
Rifornimento: È fondamentale fare il pieno di carburante ad ogni gate, le distanze sono lunghe e non ci sono stazioni di servizio all'interno del parco.
Gomme: La pressione delle gomme va ridotta non appena si entra nel parco, sui terreni sabbiosi. La pressione ideale solitamente consigliata è di 1.6 bar circa, riguarderete le gomme prima di uscire parco.
Ecco il nostro piano di esplorazione:
Twee Rivieren Gate (Sud Africa): Il gate principale di ingresso e il campo più attrezzato. Sarà la nostra base di partenza.
Mata Mata Gate (Namibia): Situato sul letto del fiume Auob, questo avamposto segna il confine con la Namibia. È noto per gli avvistamenti di gemsbok (oryx) e altri animali del deserto.
Nossob Gate (Botswana): Questo campo, al confine con il Botswana, è famoso per essere un punto privilegiato per l'osservazione dei leoni e dei grandi predatori.
Visitare il Kgalagadi ti permette di sentirti veramente a contatto con la natura africana più pura. Ogni giorno vissuto nel parco si imprimerà per sempre nei tuoi ricordi. Data la vasta estensione, il ritmo degli avvistamenti è unico: si percorrono tratti in un silenzio apparentemente vuoto, per poi essere sorpresi all'improvviso dagli incontri più emozionanti. La nostra esperienza è stata ricca di avvistamenti incredibili: le eleganti giraffe, l'imponente leopardo, lo sciacallo dalla gualdrappa. Una costante piacevole sono stati gli gnu, gli springbok e gli oryx, mentre l'incontro con i suricati è sempre un momento di grande gioia. Non dimentichiamo l'incredibile varietà di uccelli: dal gufo all'aquila marziale, dalla poiana augurale agli avvoltoi, il cielo e la terra brulicano davvero di vita.
Primo Giorno: Ingresso al Kgalagadi e l'Esplorazione di Twee Rivieren
Il primo giorno di esplorazione del Kgalagadi Transfrontier Park inizia ufficialmente varcando il Twee Rivieren Gate, il principale punto di accesso sul lato sudafricano. Dopo aver completato le procedure di registrazione e aver ricevuto le indicazioni fondamentali dai ranger – che includono il rigoroso rispetto degli orari di rientro ai campi e il divieto assoluto di scendere dal veicolo – ci si immette finalmente sulla pista sterrata che si inoltra nel cuore del deserto.
La prima giornata di esplorazione prevede un percorso ad anello di circa 160 km interamente su strade sterrate. Seguiamo inizialmente la strada principale in direzione Nossob, proseguendo fino a Kij Kij, per poi deviare e ricollegarci alla strada principale che costeggia il fiume Auob in direzione Mata Mata. Le piste sono ben mantenute ma richiedono comunque attenzione: la sabbia rossa e le dune basse creano un contrasto spettacolare con il cielo terso del Kalahari.
Ciò che colpisce subito è la presenza umana marginale. A differenza di altri parchi africani più frequentati, qui si incontrano pochi veicoli e i servizi sono volutamente essenziali.
Il nostro loft al Twee Rivieren Camp è semplice ma confortevole, dotato di tutto il necessario per un riposo ristoratore. La vera sorpresa è la convivenza in camera con la fauna locale: due pipistrelli e un ospite non identificato condividono con noi lo spazio, ricordandoci che siamo ospiti in un ecosistema selvaggio.
Secondo giorno: Alla scoperta di Nossob, cuore selvaggio del Kgalagadi
Il secondo giorno nel Parco del Kgalagadi inizia prima dell'alba con sveglia alle 7:00, con i primi raggi di sole che dipingono di arancione le dune di sabbia rossa. Dopo una rapida colazione, lasciamo il Twee Rivieren Camp per dirigerci verso nord, in direzione del Nossob Camp per una distanza complessiva di circa 180 km, attraverso un paesaggio che si fa progressivamente più arido e remoto.
Il Primo Saluto, un avvistamento perfetto per dare il via alla giornata: uno sciacallo dalla gualdrappa, elegante nel suo mantello, intento a cacciare all'alba.
Come spesso accade nel Kgalagadi, gli avvistamenti non sono frenetici. Qui, il protagonista è il paesaggio stesso paesaggi semi-desertici, dove la vegetazione rada creano un ambiente aspro e affascinante.
Arrivati al Nossob rest camp nel primo pomeriggio, restiamo piacevolmente sorpresi dal lodge assegnatoci: essenziale, ma pulito e molto confortevole, sempre incompagnia dei suricati che ci aspettano nell'uscio di casa.
Alle 17:30 ci imbarchiamo in un Game Drive di tre ore. La savana al crepuscolo è un palcoscenico completamente diverso:
L'aria si raffredda e il sole calante tinge tutto di oro e porpora, e vaste praterie di springbok ci tengono compagnia sino al calar del sole, sebbene una famiglia di leoni sia stanziale nella zona, i grandi predatori scelgono di non farsi vedere.
Eppure, il momento forse più magico arriva quando cala il buio più profondo. L'assenza totale di inquinamento luminoso regala il dono più grande: un cielo stellato di un'intensità incredibile con La Via Lattea sche ci regala uno spettacolo di una bellezza primordiale che cancella ogni piccola delusione.
Terzo giorno – Verso Mata Mata
La mattina partiamo alle 07:30 diretti a Mata Mata, l'avamposto di confine con la Namibia. La percorrenza è di circa 170 km e arriviamo verso le 13:30.
Durante l'ultimo tratto, a una trentina di chilometri dalla destinazione, abbiamo la fortuna di avvistare un leopardo disteso su un albero in lontananza. Poco più avanti, incontriamo una giraffa con il suo piccolo, uno spettacolo emozionante.
La zona vicino al Mata Mata è la più interessante del parco per i suoi paesaggi desertici e per l'evidente maggiore concentrazione di animali. Il giorno prima, all'ingresso del gate, erano stati avvistati i leoni stanziali, che noi purtroppo non abbiamo potuto vedere.
Il lodge di Mata Mata è più essenziale rispetto a Nossob, ma comunque confortevole.
Nel pomeriggio usciamo per un'ultima perlustrazione alle 16:30, rientrando alle 18:10 prima della chiusura. La luce serale rende i colori della boscaglia particolarmente belli. Lungo il percorso, l'incontro con una giraffa sul ciglio della strada e altri animali chiude con un momento piacevole la nostra giornata.
Ultima giornata nel Kgalagadi Park
Sveglia all'alba per l'ultima giornata. Partiamo alle 06:50 in direzione del Gate di Twee Rivieren, a circa 140 km di distanza.
Questa, tra le tre giornate trascorse nel parco, si è rivelata la più ricca di avvistamenti. Oltre alle solite giraffe e antilopi, abbiamo osservato dei gufi da vicino, avvoltoi e altri rapaci, ma, soprattutto, abbiamo vissuto l'emozione più intensa del viaggio: l'incontro ravvicinato con il leopardo.
Lasciamo il parco carichi di emozioni e con ricordi indelebili.
Per la notte, pernottiamo nella stessa struttura di prima dell'ingresso nel Kgalagadi. Ad attenderci, abbiamo trovato una nuova "amica": uno struzzo particolarmente curioso che si è avvicinato alla veranda durante per condividere il nostro aperitivo serale.
La giornata si conclude al ristorante, dove celebriamo l'esperienza con una bella bistecca di manzo accompagnata da un abbondante calice di Pinotage Shiraz.